venerdì 14 marzo 2014

Su Poliziamoderna i foreign fighters europei e le nuove frontiere del terrorismo jihadista in Africa


Roma, 14 marzo 2014Poliziamoderna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato, dedica l’apertura del numero di marzo al fenomeno dei foreign fighters europei, analizzando le nuove frontiere del terrorismo jihadista in Africa.


Ne parla Claudio Galzerano, direttore della 2^ Divisione dell’Ucigos nonché presidente del terrorism working group del Consiglio d’Europa per il semestre italiano.


Combattenti provenienti dall’Europa da tempo stanno alimentando le fila dei gruppi terroristici operanti in Africa; sono i cosidetti foreign fighters, i militanti stranieri. Solo quelli che hanno lasciato l’Europa alla volta della Siria sono stati circa 2.000, tra di essi gli italiani contano poche unità.


A preoccupare l’Unione europea, in particolare, è il fenomeno del ritorno dei reduci dalle zone di conflitto ai Paesi di origine, portando con sé un bagaglio di nuove esperienze e capacità organizzative.



In Libia, Egitto e Tunisia la popolazione ha assistito e preso parte ad un processo incompiuto, la cosiddetta Primavera araba, che ha lasciato alle sue spalle numerosi conflitti irrisolti. Gli attentati terroristici del Cairo e quelli di Taba, nella penisola del Sinai, ma anche il rapimento di due operai italiani nella Libia orientale, fortunatamente rilasciati rapidamente, stanno lì a testimoniare questa preoccupante realtà. Sempre più l’instabilità sociale e politica del continente africano lo condanna ad essere il nuovo fronte del terrore che si allarga dalla fascia settentrionale del Maghreb a quella sub sahariana e agli Stati del sud dove, approfittando della debolezza di alcuni governi, i terroristi operano un controllo capillare del territorio più simile a quello di organizzazioni criminali che di falangi intrise di fanatismo religioso.


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Fonte: Polizia di Stato
www.poliziamoderna.it


 

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