giovedì 27 febbraio 2014

Afghanistan: i militari italiani realizzano un campo di addestramento per i soldati dell'esercito afghano






Herat, 26 febbraio 2014Il percorso addestrativo è stato allestito dal personale della 1^ Brigata e realizzato grazie alla direzione lavori dei militari italiani della Task Force Genio.



Un percorso, simile al campo di addestramento ginnico sportivo militare (CAGSM) utilizzato dall’Esercito Italiano per la selezione e l’addestramento dei propri militari, è stato inaugurato dal Comandante del 207° Corpo d’Amata dell’Esercito afghano, Generale Taj Mohammad Jahed, a “Camp Zafar”, la base che ospita i soldati della 1^ Brigata responsabili della sicurezza nell’area della provincia di Herat.


Il campo, 17 ostacoli disseminati lungo 450 metri di sterrato da superare nel minor tempo possibile, consentirà ai militari afghani di cimentarsi in una delle attività addestrative più diffuse negli eserciti di tutto il mondo richiedendo militari non comuni doti di resistenza, forza ed agilità.


Sono già al lavoro i 50 istruttori afghani della Brigata cui spetterà il compito di insegnare alle giovani reclute le tecniche di superamento degli ostacoli imparate dal Military Advisory Team, l’assetto del Contingente italiano di ISAF che fa capo alla Transition Support Unit su base 152° reggimento fanteria “Sassari, incaricato della formazione e dell’assistenza ai quadri delle unità dell’Esercito afghano.


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Fonte: Ministero della Difesa
Foto: © Ministero della Difesa

Palermo: la Polizia Stradale sgomina organizzazione criminale che rapinava TIR


Palermo, 27 febbraio 2014 - La Polizia di Stato di Palermo ha eseguito 6 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di rapine in danno di autotrasportatori.


L'indagine della Polizia Stradale di Palermo ha permesso di smantellare un'organizzazione criminale dedita non soltanto alle rapine ai TIR ma anche alla successiva ricettazione del carico.


Gli investigatori hanno accertato che il modus operandi della banda era un copione abbastanza ripetitivo, "stasera si gioca a pallone" era la frase criptica usata per organizzarsi e iniziare la caccia al tir da rapinare.


Le due vetture dei rapinatori si mettevano alla perlustrazione di strade e autostrade, abitualmente transitate da mezzi pesanti o in attesa di scaricare la merce nei centri di distribuzione ed una volta individuato il TIR la cui merce era facilmente piazzabile l'autista veniva minacciato con le armi e fatto scendere dal mezzo pesante, costretto a salire su una delle vetture dei rapinatori e condotto in giro per la città. in attesa che gli altri componenti la banda scaricassero il contenuto del rimorchio.





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Fonte: Polizia di Stato

I ministri della difesa della NATO riuniti a Bruxelles. Per il ministro Pinotti la vicenda dei due fucilieri è una questione di rilievo internazionale


Bruxelles, 26 febbraio 2014 - Il ministro della difesa Roberta Pinotti ha preso parte oggi, a Bruxelles, alla riunione dei Ministri della Difesa della NATO.


La situazione in Ucraina, le capacità di difesa della NATO, la missione in Afghanistan. Questi i temi principali al centro della riunione dei Ministri della Difesa della NATO che ha preso il via oggi e si concluderà domani. Incontro che porrà le basi per il prossimo vertice della NATO che si terrà a settembre nel Galles.


Nel corso dei lavori, il ministro Pinotti ha portato all’attenzione dell’assemblea la vicenda dei fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

"In occasione della mia prima riunione ministeriale NATO ho voluto portare all'attenzione dei colleghi dell'Alleanza atlantica il caso dei nostri due fucilieri di marina, da due anni trattenuti in India" ha detto il ministro Pinotti.


"Durante i lavori - ha aggiunto il ministro - ho raccolto la solidarietà dei Paesi partecipanti, ai quali ho voluto sottolineare come la vicenda non possa essere ridotta ad un mero contenzioso bilaterale italo-indiano. Il caso dei nostri due marò è e deve essere considerata a tutti gli effetti come una questione di rilievo internazionale".


Tra gli argomenti all’ordine del giorno della ministeriale, anche la cyber defence, la sicurezza marittima, l'interoperabilità tra gli alleati e con i paesi partner nel quadro della Connected Forces Initiative.



A margine della riunione, il ministro Pinotti ha partecipato a diversi colloqui bilaterali.


Con il ministro della difesa francese, Jean Yves Le Drian ha affrontato, in particolare, il tema del rafforzamento della cooperazione in ambito UE.


Il ministro Pinotti ha poi incontrato il suo omologo neozelandese Jonathan Coleman, con il quale si è soffermata sui temi della cooperazione bilaterale e multilaterale, in particolare sulla sicurezza marittima. Si è potuto verificare il comune desiderio di coltivare una proficua collaborazione anche nell’ambito della Alleanza atlantica.


Nel corso del colloquio è emerso anche l’intendimento del ministro Coleman di partecipare alle celebrazioni del 70° anniversario della Battaglia di Cassino che si terranno a maggio.


Il ministro Pinotti ha poi incontrato il segretario alla difesa statunitense Chuck Hagel, con cui ha affrontato il post ISAF e la situazione in Libia.

La cooperazione industriale, invece, è stato il tema al centro del colloquio con l'olandese Jeanine Hennis-Plasschaert.


A margine della sessione, un breve incontro anche con il ministro polacco Tomasz Siemoniak dove sono sono stati riaffermati gli ottimi rapporti esistenti in continuità con l'azione del precedente governo.


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Fonte: Ministero della Difesa
Foto: © Ministero della Difesa

Forlì Cesena: chiusi 15 centri massaggi orientali, facevano prostituire giovani donne


Forlì Cesena, 27 febbraio 2014 - La Polizia di Stato di Forlì-Cesena ha eseguito 4 arresti in flagranza di reato nei confronti di 4 cittadini cinesi, 40 perquisizioni presso 15 centri di massaggi orientali e presso le abitazioni di 19 soggetti indagati per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e dell’immigrazione clandestina.


Le indagini, avviate la scorsa estate, hanno consentito di individuare e chiudere sottoponendo a sequestro penale i 15 “centri massaggi”, gestiti dagli indagati, 18 cittadini cinesi e una italiana, nei quali venivano fatte prostituire giovani donne che, talvolta, erano sprovviste del regolare permesso di soggiorno.


L’operazione denominata Dummy Massage che ha visto impiegato personale della Squadra Mobile della Questura di Forlì Cesena, del Commissariato di P.S. di Cesena ed unità operative del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna, si inquadra nell’ambito del progetto Dragone, coordinato dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, finalizzato a contrastare, sull’intero territorio nazionale, le diverse forme di criminalità riconducibili alle consorterie malavitose cinesi.


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Fonte: Polizia di Stato

mercoledì 26 febbraio 2014

Si è tenuta a Tiro la conferenza internazionale New City Safe City sulla stabilità e sulla sicurezza

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Shama (Libano), 26 febbraio 2014 - Si è chiusa, nei giorni scorsi, la conferenza internazionale denominata New City Safe City - territory of peace, tenutasi nella Rest House di Tiro, alla quale hanno partecipato numerose Autorità locali e rappresentanti di diversi Stati del bacino del Mediterraneo.


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Nel corso della Conferenza, che  ha rappresentato spunto per definire le modalità e i progetti finalizzati alla creazione di aree urbane capaci di offrire migliori condizioni economico – sociali attraverso misure mirate alla sicurezza,  il Comandante del Settore Ovest (JTF-L – Joint Task Force Lebanon), su base Brigata Granatieri di Sardegna, Generale di Brigata Maurizio Riccò, ha illustrato le iniziative, i progetti ed i risultati ottenuti dai Caschi Blu italiani che, tra l’altro, stanno portando a compimento un’intensa fase di addestramento congiunto con le Forze Armate Libanesi (LAF) volto a favorire l’integrazione e la sinergia tra le unità e a mantenere la stima, nei confronti dei militari italiani, della popolazione locale.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

Lecce: Polizia di Stato e Carabinieri in attività congiunta nei confronti di capi clan affiliati alla sacra corona unita

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Lecce, 26 febbraio 2014 - La Polizia di Stato ed i Carabinieri stanno eseguendo in provincia di Lecce ed in altre località un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 43 persone (capi clan ed affiliati alla sacra corona unita).


Al centro delle inchieste della Squadra Mobile della Questura di Lecce e dei Carabinieri del R.O.S., le attività criminali degli esponenti di rilievo della frangia leccese della sacra corona unita, operanti nel capoluogo, nonché nell’area sud est e nella fascia costiera adriatica della provincia di Lecce, responsabili di associazione mafiosa e di plurimi reati che vanno dal traffico internazionale di stupefacenti alle estorsioni ai lidi balneari ed altro.



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Fonte: Polizia di Stato

Il generale Bernardini al Centro Addestrativo Aviazione Esercito. Una messa in suffragio dei due piloti deceduti a gennaio


26 febbraio 2014 - Il Comandante delle Forze Operative Terrestri, il Generale di Corpo d’Armata Roberto Bernardini, ha reso visita martedi scorso al Centro Addestrativo Aviazione Esercito e al 4° reggimento di sostegno AVES al fine di approfondire le problematiche relative alle attività addestrative del Centro e alla situazione infrastrutturale del Reggimento, deputato alla manutenzione dei velivoli dell’aviazione Esercito.
Il Generale Bernardini, nel complimentarsi con il personale per gli ottimi risultati fin qui conseguiti e per la professionalità con cui quotidianamente assolvono i compiti, ha spronato il personale del Reggimento a operare con immutato impegno, serietà e determinazione al fine di perseguire gli obiettivi delle Forze Operative Terrestri, da sempre riconducibili al raggiungimento di un approntamento delle unità adeguato alle complesse esigenze dei vari teatri operativi nazionali ed esteri.
Nell’occasione, l’Alto Ufficiale ha presenziato nella Chiesa di San. Francesco alla messa in suffragio del Generale di Divisione Giangiacomo Calligaris e del Capitano Paolo Lozzi deceduti a seguito di un incidente di volo lo scorso 23 gennaio.


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Fonte: Comando delle Forze Operative Terrestri
Foto: © Comando delle Forze Operative Terrestri



Fonte: Comando delle Forze Operative Terrestri

Ascoli Piceno: 70 volontari in ferma prefissata donano il sangue per l'AVIS


Ascoli Piceno, 26 febbraio 2014 - Settanta Volontari, uomini e donne, in Ferma Prefissata di un anno del 4° Blocco 2013 appartenenti al 235° Reggimento Addestramento Volontari “Piceno”, si sono recati lunedi scorso presso il Centro Trasfusionale dell’Ospedale Civile “Mazzoni” di Ascoli Piceno per una donazione di sangue.
Continua e si rafforza, quindi, il connubio tra la città di Ascoli Piceno e l’Esercito Italiano, sempre più autentica “Risorsa per il Paese”, e come è ormai tradizione anche i soldati del 4° Blocco 2013 hanno risposto all’appello dell’Avis comunale di Ascoli. Dando prova di profondo senso civico e dimostrando concretamente di essere prima buoni cittadini e poi buoni soldati, uomini dello Stato pronti a dare il proprio contributo per la collettività con altruismo e generosità, i giovani hanno dato concretezza a un gesto che si inquadra nell’attività informativa e promozionale condotta dall’Avis per incentivare le donazioni sul territorio cittadino, in collaborazione con il Reggimento da oltre un lustro.
Le donazioni periodiche dei soldati che si avvicendano ogni tre mesi alla “Clementi” hanno permesso all’AVIS comunale di Ascoli Piceno di tagliare il traguardo delle 6.500 donazioni dal 2008 a oggi.



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Fonte: Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell'Esercito
Foto: © Esercito Italiano

martedì 25 febbraio 2014

Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti rende omaggio ai Caduti all’Altare della Patria


Il Ministro della Difesa Roberta Pinotti ha reso omaggio questa mattina ai Caduti, deponendo una corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria.


Al suo arrivo, il Ministro è stato accolto dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, dai Vertici della Difesa, della Guardia di Finanza e dal Comandante Militare della Capitale.


La cerimonia è stata accompagnata dalle note de “La Leggenda del Piave” e del “Silenzio”.


Per il Ministro Pinotti, che sabato scorso ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica, quella odierna è la prima cerimonia ufficiale.


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Fonte: Ministero della Difesa
Foto: © Ministero della Difesa

lunedì 24 febbraio 2014

Libia: decesso di un carabiniere del team di istruttori alla polizia libica. Cordoglio del Capo di Stato Maggiore della Difesa.


Tripoli, 24 febbraio 2014 - Questo pomeriggio alle ore 18.30 circa, a causa di un malore, è mancato il Maresciallo a.s. UPS Corrado Oppizio che operava in qualità di tutor nell’ambito della Missione Militare Italiana in Libia (MIL) per l’addestramento delle forze armate e di sicurezza locali. Il militare si è sentito male nel suo alloggio ed è stato prontamente soccorso dai colleghi e successivamente trasportato presso un vicino ospedale dove è deceduto.



Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, appresa la notizia del decesso, ha espresso a nome delle Forze Armate e suo personale, il profondo cordoglio per la scomparsa di un fedele servitore dello stato impegnato in una missione fuori area.





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Fonte: Stato Maggiore della Difesa

Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione in visita al contingente italiano

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Shama (Libano), 24 febbraio 2014 - Lo scorso 21 febbraio, una delegazione dell’Associazione Nazionale Combattenti Forze Armate Regolari Guerra di Liberazione (ANCFARGL), ha fatto visita al contingente italiano presso la base Millevoi di Shama, sede del Comando congiunto del Settore Ovest del Libano del Sud (JTF-L, Joint Task Force Lebanon) su base Brigata Granatieri di Sardegna.


Accolto dal Comandante del Settore - Generale di Brigata Maurizio Riccò, l’Ambasciatore De Bosis, Presidente Nazionale della citata Associazione, dopo la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti, si è rivolto al personale schierato: “siamo qui per esprimere il nostro plauso, la nostra ammirazione e riconoscenza ai militari del contingente italiano di UNIFIL che svolgono il ruolo di “sentinelle di pace”, con le Forze Armate libanesi, contro la barbarie del terrorismo in questo paese.”


Tra i militari del contingente italiano e chi nel 1943, decise di difendere la Patria dall’occupazione delle truppe germaniche, esiste un legame forte. La “Granatieri di Sardegna” nelle giornate dell’8, 9 e 10 settembre 1943, sostenuta dalla popolazione, si oppose, con grande senso dell’onore, di sacrificio, di abnegazione e di valore, all’occupazione di Roma.


La visita si è poi sviluppata in una mostra statica, allestita per l’occasione nella base di Shama, per poi concludersi presso una postazione avanzata della Blue Line, presidiata dalla Task Force di manovra (ITALBATT).


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

La Polizia di stato scopre una stamperia di documenti falsi per immigrati clandestini: arrestato un 40enne


Napoli, 24 febbraio 2014 - La Polizia di Stato di Vercelli e Napoli coadiuvati dal Servizio Centrale Operativo di Roma, nell’ambito di una articolata indagine, volta a contrastare il diffuso fenomeno dell’immigrazione clandestina, con particolare attenzione alla falsificazione di documenti, permessi di soggiorno, patenti, carte d’identità, ha arrestato un cittadino marocchino di 40 anni, residente ad Afragola (NA).


L’uomo, che non si esclude possa far parte di una più ampia organizzazione criminale, dedita al traffico illecito del falso documentale, operante in Napoli ed in varie città del Nord Italia, è stato trovato in possesso di un’attrezzatura idonea per la duplicazione e la stampa di documenti falsi, di timbri dello Stato, di modelli di: carte d’identità, permessi di soggiorno, patenti e tessere sanitarie in bianco.


I poliziotti, stamani, hanno fatto irruzione nell’abitazione del 40enne scoprendo che aveva adibito una camera per i suoi illeciti, per un giro di affari stimato in centinaia di migliaia di euro versati da stranieri, al fine di regolarizzare illegalmente la propria posizione sul territorio nazionale.


Sequestrati numerosissimi documenti già compilati in favore di cittadini stranieri.


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Fonte: Polizia di Stato

La Polizia di Foggia con 5 arresti mette fine a un traffico di veicoli rubati

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Foggia, 24 febbraio 2014 - La Polizia di Stato di Foggia ha arrestato 5 persone ritenute responsabili dei reati di associazione per delinquere, furto e ricettazione.


Le indagini, coordinate dal Servizio Centrale Operativo con il coinvolgimento del personale della Squadra Mobile, hanno riguardato un’associazione criminale, composta totalmente da soggetti di origine cerignolana, dedita al furto di autoveicoli ed alla loro ricettazione. L’associazione per delinquere, così come emerso dall’attività investigativa, era articolata secondo uno schema consolidato con ruoli ben definiti nell’ambito di reti relazionali collaudate. In particolare le attività tecniche hanno permesso di delineare le singole condotte criminali da attribuire a ciascuno dei seguenti indagati.


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Fonte: Polizia di Stato
Foto: © Polizia di Stato

Visita in Italia del Capo di Stato Maggiore della Difesa Libanese Generale Jean Kahwagi


Roma 24 febbraio 2014 - Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha ricevuto questa mattina, a “Palazzo Caprara”, il Generale Jean Kahwagi, Capo di Stato Maggiore della Difesa libanese che ha ringraziato per l’azione svolta dal contingente italiano in UNIFIL la cui guida è affidata dal gennaio 2012 al Gen. Div. Paolo Serra.


Le Forze Armate italiane considerano le Forze Armate Libanesi un partner chiave per garantire la stabilità e la sicurezza nello scacchiere mediorientale ed è proprio in quest’ottica che i due Capi di Stato Maggiore della Difesa hanno parlato di argomenti legati soprattutto alla missione UNIFIL, all’International Support Group delle Nazioni Unite ed alla cooperazione bilaterale.


Quale argomento centrale è stato ribadita la volontà di contribuire al rafforzamento della capacità delle Forze Armate Libanesi (LAF), in termini di mezzi, materiali e soprattutto con il coinvolgimento in un training più intensivo che le renderà sempre più capaci di  garantire la sicurezza in Libano.


In particolare, il ruolo dell’Italia nell’International Support Group, ha consentito di individuare una vasta gamma di offerte formativo-addestrativo: corsi di tiro operativo e di combattimento in centro abitato, piloti di elicottero, corsi per la formazione della Polizia Militare, basic life saver, fino alla costituzione di un Ufficio Idrografico, che contribuiranno al rafforzamento delle capacità delle unità delle forze armate libanesi.


Un impegno consolidato nel settore della formazione che vede La Difesa offrire diversi corsi in Italia, non ultimo quello di lingua italiana, organizzato sin dal 2008 da DIFEITALIA in Libano, a favore degli Ufficiali delle LAF.



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Fonte: Ministero della Difesa
Foto: © Ministero della Difesa

EUTM Somalia: parte il primo corso per la formazione di istruttori militari


Mogadiscio (Somalia) 24 febbraio 2014 - È stato inaugurato nei giorni scorsi, nella sede del Jazeera Training Camp (JTC) di Mogadiscio, il primo corso per la formazione di istruttori militari somali nell’ambito del programma “Train the trainers” pianificato ed organizzato da EUTM Somalia. L’attività, rivolta a 60 militari dell’Esercito somalo precedentemente addestrati in Uganda, si svolgerà nell’arco di 4 settimane e prevede lezioni che spaziano da procedure e tecniche di base di fanteria a nozioni di diritto umanitario ed etica militare.


Il corso - prima attività addestrativa svolta da EUTM Somalia a Mogadiscio, dopo il suo rischieramento dal territorio ugandese avvenuto nel dicembre scorso - vede impegnati 2 team di istruttori di cui fanno parte complessivamente 8 militari italiani, 6 svedesi e 2 ungheresi.


Al termine del corso il personale somalo sarà qualificato istruttore ed inquadrerà le future reclute del Somali National Army (SNA) che riceveranno l’addestramento di base nella struttura del JTC nei prossimi mesi. In tale contesto il personale EUTM svolgerà la funzione di Mentor degli istruttori somali. Nell’arco del 2014 è prevista complessivamente la formazione di 1850 militari somali.


Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il Comandante della Missione, Generale di Brigata Massimo Mingiardi, il Ministro della Difesa Somalo, Mohamed Sheikh Hassan Hamud ed il Comandante delle Forze Armate somale, Gen Dahir Aden Elmi.


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Fonte: Ministero della Difesa
Foto: © Ministero della Difesa

sabato 22 febbraio 2014

La Polizia Ferroviaria di Roma intensifica i controlli


Roma, 22 febbraio 2014 - La Polizia Ferroviaria (PolFer) di Roma, nel pomeriggio di ieri, ha arrestato per furto aggravato un cittadino romeno ventottenne all’interno della Stazione TiburtinaIl giovane, salito a bordo treno, aveva avvicinato una viaggiatrice e, utilizzando una tecnica ormai collaudata, le ha sottratto con destrezza il portafogli contenente documenti e 200 euro.  L'uomo urta "accidentalmente" la signora. La donna, avvertendo l’urto, si accorge della mancanza del portafogli, e inizia ad inveire contro il giovane. Nonostante cercasse di discolparsi mostrando il proprio zaino, aveva perso il portafogli occultato sotto la giacca.


Nella mattinata di ieri inoltre, personale della Sottosezione Polfer Colleferro, nell’ambito di un servizio di controllo eseguito a bordo treno, con l’ausilio di unità cinofile, ha tratto in arresto un cittadino nigeriano trentacinquenne, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lo straniero è stato trovato in possesso di 22 dosi di marijuana occultate nel giubbotto, nascoste all’interno di un calzino, che fungeva da involucro. Durante la successiva perquisizione domiciliare è stata poi rinvenuta sostanza da taglio, diversi involucri della stessa sostanza e circa 45 grammi di cocaina.


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Fonte: Polizia di Stato

Santo Domingo: arrestato pericoloso latitante dalla Polizia di Stato italiana


Roma, 22 febbraio 2014 - Arrestato il 20 febbraio un pluripregiudicato, latitante dal 2001, rintracciato nella Repubblica Dominicana.


L’uomo, G.P. un italiano di 55 anni, fin dagli anni ’70 denota una mentalità criminale. Dopo essere stato arrestato nel 1980 per detenzione abusiva di esplosivi, armi e furto aggravato, qualche anno dopo, nell’85 viene  condannato a 21 anni di carcere per l’omicidio del suo compagno di carcere. Tre anni dopo altra condanna di 30 anni per concorso in omicidio. A causa del suo stato di salute riesce a farsi dare gli arresti domiciliari.


Evade nel 1994. È latitante, ma dopo un anno viene arrestato dalle autorità della Repubblica Domenicana per possesso di sostanze stupefacenti e viene estradato in Italia. Recluso nell’istituto di pena di Brescia, dopo qualche anno riesce a ottenere nuovamente gli arresti domiciliari. Nel 2001 evade di nuovo rendendosi latitante. Durante la sua detenzione conosce alcuni ex terroristi di destra che lo influenzano politicamente. Fa perdere le sue tracce.


Pochi giorni fa il ricercato è stato individuato al termine di articolate indagini durate oltre un anno. Viene individuato grazie ad esami basati sull’esame dei tabulati telefonici e sull’analisi dei flussi di trasferimento di valuta da parte dei familiari, ancora residenti in provincia di Brescia, che hanno permesso di accertarne la sua presenza nella Repubblica Dominicana. Per perfezionare le ricerche è stato inviato personale qualificato, nello stato centroamericano, del Servizio Antiterrorismo, dell’Interpol-Roma e della Digos di Brescia. Di grande importanza è stata la collaborazione fornita dalle Autorità dominicane che hanno assistito il personale della Polizia italiana, che ha contribuito attivamente alla localizzazione e al fermo del connazionale che utilizzava il falso nome di Hector Narvaez.


In assenza di un trattato bilaterale di estradizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana, il pluripregiudicato, che utilizzava documenti falsificati, verrà espulso per la violazione della legge sull’immigrazione. Per i suoi spostamenti G.P. utilizzava una moto Harley Davidson e al momento della cattura si è complimentato con i poliziotti italiani.


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Fonte: Polizia di Stato


 

giovedì 20 febbraio 2014

Rientra la Bandiera di Guerra del 183° Reggimento Paracadutisti ‘Nembo’

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20 febbraio 2014 - Il Comandante della Brigata Paracadutisti Folgore Generale di Brigata Lorenzo D'Addario, i Comandanti di tutti i Reggimenti della Brigata e le autorità della città di Pistoia hanno reso gli onori alla Bandiera di Guerra del 183° Reggimento Paracadutisti Nembo che dopo sei mesi in Afghanistan è rientrata in Italia. Il Colonnello Franco Merlino ha ringraziato tutti i presenti per il supporto ricevuto per tutta la durata della Missione. Il Nembo ha guidato da settembre a febbraio la Transition Support Unit Centre a Shindand, con il duro compito di supportare le forze afghane e allo stesso tempo favorire la fase di retrograde e la progressiva chiusura di tutte le basi a Sud per il rientro su Herat.


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Fonte:
 Comando delle Forze Operative Terrestri
Foto: © Comando delle Forze Operative Terrestri

Shama, Libano del Sud: le Forze Armate Libanesi esprimono apprezzamento per il lavoro dei Caschi Blu italiani

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Shama (Libano), 20 febbraio 2014 - Il Comandante in Capo delle Forze Armate Libanesi, Gen. Jean Kahwagi, ha espresso il proprio apprezzamento ai Caschi Blu italiani sottolineando come “l’Italia sta svolgendo il proprio mandato, non solo con lo scopo di supportare le Forze Armate Libanesi, ma anche a favore della popolazione locale, operando con grande professionalità, entusiasmo, sacrificio e altissimo senso di responsabilità” nel pieno rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La ricompensa ufficiale è stata consegnata  nel corso di una cerimonia presso il Comando delle Forze Armate Libanesi (LAF) di Tiro,  al Comandante del Contingente italiano e del Settore Ovest, su base Brigata Granatieri di Sardegna – Generale di Brigata Maurizio Riccò – dal Comandante del Settore Sud del Libano (SLS - South Litani Sector) - Brigadier General Charbel Abou Khalil, per il supporto fornito dai Caschi Blu italiani che, operando a stretto contatto con l’esercito libanese, hanno condotto attività congiunte di carattere operativo tra le quali pattuglie, corsi di medical care e di controllo della folla, familiarizzazione con i materiali radio, coordinandosi sinergicamente fino ai minimi livelli.

A conclusione della cerimonia, la donazione di una sala attrezzi e la consegna della palestra sportiva ristrutturata, finanziati con fondi nazionali, ai militari libanesi del Settore Sud.

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 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

mercoledì 19 febbraio 2014

Shama, base Millevoi: i Granatieri di Sardegna celebrano con una messa il Duca di San Pietro

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Shama (Libano), 19 febbraio 2014 - Ieri, 18 febbraio, il contingente italiano su base Brigata Granatieri di Sardegna, ha celebrato, nella cappella della base Millevoi di Shama una messa in suffragio di Don Alberto Genovese, Duca di San Pietro, benefattore del 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna”, alla presenza del Comandante del Settore Ovest – Generale di Brigata Maurizio Riccò e del Comandante di ITALBATT – Colonnello Claudio Caruso.


La Messa ha commemorato il patrizio sardo Don Alberto Genovese che donò, nel 1776, al Reggimento di Sardegna 120.000 delle vecchie lire Piemontesi, vincolandone l’uso, tramite testamento, alla costituzione e mantenimento della musica reggimentale, e al sostentamento delle vedove dei soldati Caduti. Dispose, inoltre, che venisse celebrato “perpetuamente… anniversario in suffragio ed in memoria di esso, Sig. Duca Alberto, nel giorno anniversario della di Lui morte”.


Da allora, i Granatieri di Sardegna, fedeli al vincolo testamentario hanno sempre commemorato in armi, anche in tempo di guerra, la figura del generoso Duca e per questo, con la celebrazione della Messa in suffragio, tutti i caschi blu italiani e il Reggimento “più antico” d’Italia - ora inquadrato nel Comando congiunto del Settore Ovest (JTF–L – Joint Task Force Lebanon) - si sono uniti in un abbraccio “simbolico” che ha legato due sponde del Mediterraneo sotto la bandiera tricolore e quella delle Nazioni Unite.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna


 

martedì 18 febbraio 2014

Granatieri di Sardegna: celebrata la cerimonia solenne in suffragio del Duca di S. Pietro

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Roma, 18 febbraio 2014 – Nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri si è svolta questa mattina la celebrazione solenne da parte dei Granatieri di Sardegna, in suffragio di Don Alberto Genovese, Duca di San Pietro, benefattore del 1° reggimento Granatieri di Sardegna.


La solenne cerimonia, a cui hanno partecipato autorità militari e civili della città, commemora il patrizio sardo Don Alberto Genovese che nel 1776 donò al “Reggimento di Sardegna” 120.000 lire vecchie di Piemonte da utilizzare per la costituzione e mantenimento della musica reggimentale, per il sostentamento delle vedove dei soldati caduti e per la celebrazione di una messa in suffragio nel giorno della sua morte.


Nella Basilica, gremita di gente, erano presenti circa 200 militari del Distaccamento del 1 Reggimento in Armi in uniforme storica. Tra i militari passava costantemente personale medico per prevenire eventuali malori dovuti al colbacco e alla lunga posizione eretta.


La messa è stata celebrata dall’Ordinario Militare Monsignor Santo Marcianò. Nelle prime file erano presenti le massime autorità dell’esercito, tra cui il Generale Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano e il Generale di Corpo d’Armata Vincenzo Lops.


A metà celebrazione è stata letta la preghiera del Granatiere.


Al termine della Santa Messa i Granatieri sono usciti dalla Basilica portando la Bandiera di Guerra e, di fronte alle massime autorità dell’Esercito, hanno cantato l’Inno d’Italia. Hanno poi marciato fino alla Macao di Castro Pretorio per poi tornare in caserma.


di Monica Palermo


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Foto & video: Ph. Monica Palermo

Shama, Libano del Sud: la Joint Task Force Lebanon impegnata in attività di cooperazione civile e militare


Shama (Libano), 18 febbraio 2014 - Nell’ambito delle attività di cooperazione civile e militare del Comando congiunto del Settore Ovest (JTF-L - Joint Task Force Lebanon), su base Brigata Granatieri di Sardegna, è stata donata all’Istituto MEDRAR di As Sultaniyah, un’aula multimediale composta da dieci computer ed un server, collegati ad una rete LAN, a beneficio degli studenti dell’Istituto. L’Istituto “MEDRAR” è un orfanatrofio che ospita 67 giovani di ambo i sessi di età tra i 4 ed i 14 anni. La struttura è anche sede di un complesso scolastico con una scuola materna, una scuola primaria ed una scuola tecnica secondaria. I giovani studenti potranno da oggi  beneficiare di questo ausilio didattico, finanziato con fondi nazionali.
Ai bambini della scuola pubblica di Al Naqoura, inoltre, sono stati donati giocattoli per le loro attività ricreative.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

lunedì 17 febbraio 2014

Libano del Sud: conferenza dei Caschi Blu italiani sulla stabilità e la sicurezza


Shama (Libano), 17 febbraio 2014 – Nell’ambito della Conferenza internazionale denominata “New City Safe City – territory of peace”, che si è tenuta nella sua fase di apertura alla Rest House di Tiro nel settore italiano, il Comando congiunto del Settore Ovest (JTF-L – Joint Task Force Lebanon), su base Brigata Granatieri di Sardegna, ha spiegato come opera per garantire la stabilità e la sicurezza nell’area di responsabilità.


La Conferenza ha visto la partecipazione oltre al Comandante del Settore – Generale di Brigata Maurizio Riccò - in rappresentanza di UNIFIL, del Sindaco della Municipalità di Tiro – Eng. Hassan Dbouk, il Console onorario d’Italia - Eccellenza Ahmad Seklawi, rappresentanti della Regione Autonoma della Sardegna, del Dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Sicilia, del Comune di Latina oltre che Autorità greche, tunisine e giordane.


Scopo, dell’incontro è stato quello di definire le modalità e i progetti per creare aree urbane capaci di offrire migliori condizioni economico – sociali attraverso misure mirate alla sicurezza e alla stabilità.


A riguardo, il Generale Riccò durante la sua presentazione ha rimarcato il contributo in termini di personale e fondi per i progetti CIMIC fornito dai caschi blu italiani, soffermandosi sugli aspetti favorenti la sicurezza nel settore ovest tra cui l’assistenza alle Forze Armate Libanesi.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

Dirottamento aereo: il Capo di Stato Maggiore della Difesa si congratula con l’Aeronautica Militare

[caption id="attachment_1230" align="aligncenter" width="490"] Eurofighter EF-2000 Typhoon del X Gruppo C.I.O Caccia Intercettori Ogni-tempo del 36° Stormo di Gioia del Colle, Bari. (Ph. Onnis Gian Luca)[/caption]

ammiraglio


Roma, 17 febbraio 2014 - Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha espresso grande soddisfazione per l’efficacia e la prontezza posta in essere dalla Difesa Aerea dell’Aeronautica Militare che, nelle prime ore di questa mattina, ha provveduto, con due caccia Eurofighter Typhoon del 36° Stormo di Gioia del Colle (BA), ad intercettare e scortare sino al passaggio di consegne con i colleghi francesi, di un Boeing 767 della Ethiopian Airlines dirottato a Ginevra dal suo stesso copilota, a dimostrazione dell’ efficienza del dispositivo in parola.


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Fonte: Stato Maggiore della Difesa
Foto: © Ph. Onnis Gian Luca (per gentile concessione)

I Granatieri di Sardegna celebrano il Duca di San Pietro


Roma, 17 febbraio - Domani, alle ore 10,30, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, i Granatieri di Sardegna ricorderanno con una cerimonia solenne e una messa in suffragio, Don Alberto Genovese, Duca di San Pietro, benefattore del 1° reggimento “Granatieri di Sardegna”.


La solenne cerimonia, alla quale parteciperanno autorità militari e civili della città, commemora il patrizio sardo Don Alberto Genovese che, nel 1776, donò al Reggimento di Sardegna 120.000 lire vecchie di Piemonte, da utilizzare per la costituzione e mantenimento della musica reggimentale, per il sostentamento delle vedove dei soldati caduti e per la celebrazione di una messa in suffragio nel giorno della sua morte. La ricorrenza celebrata da allora tutti gli anni vedrà domani la presenza dell’Ordinario militare Monsignor Santo Marcianò.


I Granatieri di Sardegna sono impiegati, dal 27 ottobre 2013, in Libano nell’ambito dell’operazione LEONTE XV, dove il 1° reggimento ha assunto il comando dell’unità di manovra italiana (ITALBATT) alle dipendenze del Comando del Contingente Italiano, su base Brigata “Granatieri di Sardegna”, responsabile del settore Ovest.


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Fonte:
 Brigata Granatieri di Sardegna
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

Libia: i Carabinieri addestrano le forze di polizia locale

corso polizia nazionale APERTURA


Roma, 17 febbraio 2014 - Sono terminati nei giorni scorsi i primi corsi del 2014 svolti dal personale dell’Arma dei Carabinieri a favore dei frequentatori libici nell’ambito della missione di addestramento in Libia.


I carabinieri della Missione Militare Italiana in Libia (MIL), provenienti dalla 2^ Brigata Mobile, hanno addestrato la Polizia e le Guardie di Frontiera (Border Guard). L’attività, iniziata nel novembre 2012, è svolta nei confronti di giovani che vogliono contribuire alla ricostruzione del paese.


Un Team di dodici allievi ha svolto un corso finalizzato all’utilizzo di tecniche di combattimento nei centri abitati e in particolare nel rastrellamento delle abitazioni. Nel corso dell’esercitazione finale è stato svolto un controllo di una palazzina composta da numerose abitazioni conclusosi con l’arresto di un malvivente. Sono poco più di 100 i militari della Border Guard addestrati e circa 500 quelli della Polizia nazionale (compresa la polizia diplomatica) dall’inizio dell’attività.


Nove agenti provenienti da siti archeologici di Tripoli e Sabratha hanno invece frequentato un corso di polizia turistica della durata di due settimane. L’addestramento di questo corso ha  mirato a preparare gli agenti alla difesa dei siti, al controllo ed arresto dei malviventi ed al sopralluogo in occasione di reati commessi ai danni dei beni tutelati.


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Il 13 febbraio è terminato il corso in favore della polizia diplomatica. Una classe di 26 allievi ha effettuato un addestramento della durata di quattro settimane esercitandosi nel maneggio delle armi, nelle tecniche di perquisizione e arresto, esecuzione di posti di blocco e protezione VIP. La Polizia Diplomatica nasce nel gennaio 2013 e ha il compito principale di proteggere le Ambasciate. Nel corso dell’esercitazione finale è stato simulato l’accompagnamento di un VIP ad un convegno, l’attentato e la successiva reazione della scorta. In totale sono stati addestrati 50 Agenti.


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Fonte: Stato Maggiore della Difesa
Foto: © Stato Maggiore della Difesa

domenica 16 febbraio 2014

Bari: evade dagli arresti domiciliari, la Polizia lo ritrova e lo arresta


Bari, 16 febbraio 2014 - La Polizia di Stato di Bari ha arrestato una persona evaso dagli arresti domiciliari, che deteneva un'arma comune da sparo clandestina con relativo munizionamento e ricettazione. L'operazione è stata effettuata a seguito di un omicidio, avvenuto ieri nel quartiere San Paolo.
La Polizia, dopo numerose perquisizioni per la ricerca di armi presso i domicili ed i luoghi di pertinenza dei pregiudicati, ha sorpreso l'evaso che si era nascosto all'interno di un locale, comunicante alla sua abitazione mediante una botola segreta, occultata da un mobile nella cucina. Il pregiudicato, all'interno del locale, era in possesso di un'arma clandestina, tipo pistola revolver cal. 38 special e relative munizioni, nonché un apparecchio inibitore di frequenze. Nel corso della medesima operazione, i poliziotti deferivano in stato di libertà un altro pregiudicato locale, per ricettazione e per la violazione l'art. 28 T.U.L.P.S., in quanto trovato in possesso di un giubbotto antiproiettile privo di targhetta identificativa e certificato di omologazione.


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Fonte: Polizia di Stato

sabato 15 febbraio 2014

Polizia postale e FBI: 10 gli arrestati per pedofilia che utilizzavano reti darkweb

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Roma, 14 febbraio 2014 - Sin dalla fine degli anni ’90 il Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni è impegnato nella lotta alla pedofilia sulla rete Internet. Sempre piu importante, in questo settore, sta diventando la modalità investigativa sottocopertura (undercover).
Con l’utilizzo di innovative metodologie investigative, che prevedono l’utilizzo delle più calibrate attività sottocopertura, sfruttando avanzate tecnologie, la Polizia Postale e delle Telecomunicazioni, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha identificato 15 soggetti tutti responsabili di divulgazione e produzione di materiale pedopornografico, in una operazione denominata Sleeping dogs. Il nome dell’operazione prende il nome dal videogioco che ha consentito all’agente sottocopertura di entrare in contatto, attraverso una chat, con il primo soggetto., e con la scusa di farsi passare i “trucchi” per procedere nei vari livelli, l’agente è riuscito ad aprirsi una strada elettiva di comunicazione col soggetto in questione.
L’indagine, che ha avuto inizio nel 2011, è tuttora in corso.
Dal monitoraggio della rete, svolto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalle attività investigative sottocopertura, già a partire dal 2010 è emerso, come le darknet diventavano sempre di più il luogo virtuale dove la presunzione di anonimato sembrava più efficace a chi voleva delinquere, una lenta ma progressiva migrazione degli abusatori di minori e dei pedopornografi su queste piattaforme.


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Delucidazioni sugli esiti dell'operazione Sleeping Dogs sono state fornite durante una conferenza presso l’Ufficio Relazioni Esterne e Cerimoniale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza in piazza del Viminale a Roma. Sono intervenuti per dare informazioni dettagliate in merito alle indagini: il direttore della Polizia Postale Antonio Apruzzese, il dottor Carlo Solimene, direttore della Divisione investigativa della polizia postale, la dottoressa Elvira D'Amato, Vice Questore Aggiunto, Funzionario del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni addetto al Coordinamento operativo delle indagini di Pedofilia in Rete, l’agente speciale Jason Fickett, responsabile dell’ufficio FBI in Italia e il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica Maria Monteleone.


Esiti dell’operazione Sleeping dogs
Non esiste un vero e proprio identikit di chi commette reati di pedofilia, né per età e né per estrazione sociale. I soggetti individuati sono 15 italiani adulti maschi di cui 10 posti in stato di arresto, con età compresa tra i 24 e 63 anni (età media 45 anni) , in gran parte celibi, quattro i coniugati di cui due separati con figli.
Tra i 10 arrestati ci sono impiegati di banca, liberi professionisti, operai specializzati, prevalentemente provenienti da Nord e Centro Italia (Lazio).
Due soggetti sono stati in passato accusati di abuso e maltrattamento in famiglia e detenzione di materiale pedopornografico.
Sono stati compiuti e fotografati abusi sessuali recenti su tre minori italiani di età compresa tra i 5 e i 10 anni. Le immagini sono state condivise su Tor ma i bambini, localizzati e posti in salvo, sono attualmente al sicuro presso le loro famiglie. Uno solo degli abusanti arrestati era parente della piccola vittima.
Per gli accusati sono state ottenute già tre condanne definitive a 5 anni e 7 mesi, 5 anni e nove mesi e 7 anni. Due dei condannati si stanno già sottoponendo a psicoterapia.


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Undercover e Dark web
Gli undercover sono operatori specializzati che operano all’interno del CNCPO, Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia On-line, del Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni. Il Centro ha il compito, oltre che di monitorare il web, anche di raccogliere le segnalazioni provenienti da più parti: dagli organi di polizia stranieri così come dai soggetti pubblici e privati, nonché dai gestori di servizi in Rete.
Gli undercover sono costantemente impegnati ad aggiornare le tecniche della sottocopertura, e sono particolarmente attivi sul nuovo fronte di investigazione, incentrato sull’utilizzo dei complessi sistemi della navigazione, primo fra tutti le cosiddette reti Tor, che riguardano l’utilizzo di reti alternative e di canali del web profondo come “deep web”.
In modalità sottocopertura la Polizia Postale riesce ad addentrarsi  in questi canali non rilevabili dai normali motori di ricerca, canali non in chiaro, da qui la denominazione di “Darknet” o “Deepweb”, il lato segreto e oscuro di Internet. Solitamente nella rete si cerca visibilità, nel caso del Darknet invece si cerca di rendere i siti invisibili e non trovabili dai motori di ricerca. Sono proprio le “darknet” i nuovi circuiti della rete, più prossimi ai reali produttori del materiale pedopornografico, ovvero a soggetti che abusano di piccole vittime ed adoperano la propria “merce di scambio” come effetto moltiplicatore di nuovi abusi su commissione.


Collaborazione internazionale
Dal 1998 la legge n.269 consente agli investigatori della Polizia Postale, in via esclusiva, di immettersi nel web sotto mentite spoglie, ed assumere identità di copertura per scardinare i circuiti della criminalità pedofila. La sfida tecnologica e delittuosa delle pedo-community è stata raccolta, anche a livello internazionale, dalle Forze dell’Ordine, che si sono coalizzate a livello globale sotto l’egida di Europol, nell’ambito del costante e più ampio dialogo Europa-USA. Dialogo costante è con i colleghi dell’FBI, con la condivisione di piattaforme operative comuni altamente operative. L’FBI ha avviato da molti anni iniziative aperte alle forze dell’Ordine provenienti da qualsiasi paese, per le finalità della lotta alla pedofilia in rete. Diverse sono le indagini ancora in atto negli Stati Uniti non ancora concluse.




[caption id="attachment_1178" align="aligncenter" width="490"] Elvira D'Amato, Coordinatrice CNCPO - Jason Fickett, responsabile FBI Italia[/caption]

L’operazione sleeping dogs, coordinata dal Procuratore Aggiunto dottoressa Maria Monteleone e dal Sostituto Procuratore dottor Eugenio Albamonte della procura della Repubblica di Roma, ha, da subito, colto il carattere transnazionale delle indagini, valorizzando interventi investigativi, sia sul fronte interno che sul versante della collaborazione internazionale giudiziaria e di Polizia.


di Monica Palermo


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Foto: © Monica Palermo

venerdì 14 febbraio 2014

Libano: Michele Vietti, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, in visita al contingente italiano


Shama (Libano), 14 febbraio 2014 - Il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Michele Vietti, è giunto nel Libano del Sud per una visita al Contingente nazionale italiano, su base Brigata Granatieri di Sardegna, accolto al suo arrivo dal Generale di Brigata Maurizio Riccò, Comandante del Settore Ovest.


Nell’incontro con i Caschi Blu italiani, Vietti ha espresso sentimenti di profonda riconoscenza e stima per il loro operato affermando che “vi è una nuova modalità tutta italiana di peacekeeper, attento non solo ai rapporti con le Istituzioni ma anche a quelli con la popolazione civile, facendo attenzione agli aspetti umani, culturali e relazionali”.


La visita è poi proseguita presso la base avanzata 1-32A, sede dove si svolge il meeting tripartito, presidiata dalla Task Force di manovra (ITALBATT) - su base 1° Reggimento “Granatieri di Sardegna”. In tale circostanza, il Vice Presidente Vietti, ha assistito ad un briefing di aggiornamento sulla situazione operativa e ha potuto constatare come il contingente italiano operi “sul terreno” nel pieno rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ed in piena sinergia con le forze armate libanesi.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

giovedì 13 febbraio 2014

Esercito: trovati 34 residuati bellici, gli artificieri intervengono per la bonifica

Proseguirà fino a domani l’attività degli artificieri dell’Esercito, impegnati nella bonifica di 34 residuati bellici della seconda guerra mondiale nel porto di Molfetta (BA).


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Bari, 13 febbraio 2014 - Rinvenuti in mare 34 residuati bellici, bombe d’aereo inglesi di tipo incendiario risalenti all’ultimo conflitto mondiale, sono stati rinvenuti in mare ancora funzionanti. Gli specialisti dell’Esercito hanno quindi provveduto allo stoccaggio e alla messa in sicurezza dei residuati in un’apposita area, per evitare eventuali processi di autocombustione.


Da martedì è iniziato il brillamento delle bombe in una cava del comune di Ruvo di Puglia che proseguirà fino domani.


Dal 2009, gli artificieri dell’Esercito, nelle aree portuali pugliesi, hanno già disinnescato 289 ordigni, di cui circa 260 bombe d’areo e 24 razzi.


Gli specialisti dell’Esercito dell’11° Reggimento Genio Guastatori sono organizzati in team di pronto intervento per la bonifica di ordigni esplosivi (EOD - Explosive Ordinance Disposal). A loro è assegnata la competenza per questo tipo di intervento in Puglia, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria, oltre che nelle  missioni operative all'estero.


Negli ultimi 10 anni gli artificieri dell’Esercito hanno condotto oltre 30000 interventi di bonifica su tutto il territorio nazionale.


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Fonte: Ministero della Difesa

Shama, Libano del Sud: progetti dei caschi blu italiani per la popolazione


Shama (Libano), 13 febbraio 2014 - Nei giorni scorsi i caschi blu italiani del Battaglione di Supporto alle attività operative e del Gruppo Supporto d’Aderenza che operano nell’ambito del contingente italiano, su base Brigata Granatieri di Sardegna, hanno portato a termine  alcuni progetti in favore della popolazione del Libano del Sud.


Gli uomini e le donne del Battaglione di Supporto hanno eseguito alcuni lavori infrastrutturali presso la scuola di Khirbat Silim, mentre ad Ad Ayta Ash Sha’b i caschi blu italiani del Gruppo di Supporto hanno consegnato materiale di arredamento e di giochi, donato dalla Onlus For a Smile, per la creazione di una ludoteca nei locali della scuola e, ad Al Qulaylah, avviato il progetto sportivo che prevede la creazione di una scuola di calcio in cui i protagonisti sono due gruppi di “giovani atleti”, il primo composto da bambini dai 7 agli 11 anni ed il secondo da ragazzi dai 12 ai 14 anni.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

mercoledì 12 febbraio 2014

Libano, base Millevoi: scuola di italiano per le Forze Armate Libanesi


Shama (Libano), 12 febbraio 2014 - Il 10 febbraio 2014 è stato inaugurato, presso la base Millevoi di Shama, un corso di lingua e cultura italiana in favore delle Forze Armate Libanesi (LAF - Lebanese Armed Forces) finanziato con fondi nazionali e organizzato dalla società Dante Alighieri, istituto che si occupa della diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo.


Il corso, diviso in due classi è destinato a Ufficiali delle LAF, avrà la durata di circa quattro mesi, al termine dei quali è previsto un esame che certificherà il livello di conoscenza della lingua italiana acquisito dai frequentatori.


All’inaugurazione hanno partecipato il Presidente della società “Dante Alighieri” della sede di Tripoli (Libano) - Dott.ssa Cristina Foti, il Comandante del Settore Sud del Libano (SLS - South Litani Sector) - Brigadier General Charbel Abou Khalil, ed il Generale di Brigata Maurizio Riccò Comandante del Comando congiunto del Settore Ovest (JTF-L - Joint Task Force Lebanon).


Il Generale Abou Khalil ha ringraziato il contingente italiano, su base Brigata Granatieri di Sardegna, per la lodevole iniziativa, paragonandola per rilevanza, a tutte le altre attività di supporto alle LAF, anche quelle più squisitamente militari. Dal canto suo, il Generale Riccò ha espresso soddisfazione per il corso che si aggiunge alle numerose attività che i Caschi Blu italiani conducono a favore dell’esercito libanese.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna


martedì 11 febbraio 2014

Operazione antimafia New Bridge: il Ministro Alfano si complimenta con il prefetto Alessandro Pansa

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Roma, 11 febbraio 2014 - Conferenza stampa oggi sul mega blitz antimafia, operazione denominata New Bridge, che ha visto la cooperazione tra Polizia di Stato, il Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e Squadra Mobile insieme ad agenti del Federal Bureau of Investigation di New York. 40 gli indagati per associazione a delinquere e provvedimenti di fermo nella giornata di oggi tra Reggio Calabria e New York. Intercettazioni telefoniche ed ambientali, uomini sottocopertuta, undercover, hanno consentito di svelare le dinamiche di ingenti traffici di cocaina tra il Sud America e la Calabria, con il coinvolgimento di soggetti, ritenuti essere legati a cartelli narcos del centro e del sudamericano.


 

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Il Ministro dell’Interno, on.le Angelino Alfano, nel pomeriggio ha ricevuto il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Alessandro Pansa, il Direttore della D.A.C. Prefetto Nicola Zito ed il direttore del Servizio Centrale Operativo Raffaele Grassi, il Questore di Reggio Calabria Guido Longo ed il dirigente della Squadra Mobile Gennaro Semeraro insieme ai rappresentanti dell’ F.B.I. Jason Fickett e Leo Taddeo. Il Ministro ha voluto congratularsi personalmente per l’importante operazione di oggi che ha portato a smantellare una articolazione criminale transnazionale tra la mafia newyorchese e la ‘ndrangheta calabrese, approfondendo alcuni aspetti dell’inchiesta con gli investigatori che hanno seguito le indagini che hanno portato ai 26 arresti di stamane ed ad oltre 40 persone denunciate.


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Foto: © Monica Palermo (conferenza)

Polizia di Stato ed FBI: sventrato traffico di droga internazionale legato all'Ndrangheta


Roma, 11 febbraio 2014 - Una vasta operazione antimafia è in corso da parte di agenti della Polizia di Stato - Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e Squadra Mobile di Reggio Calabria. Numerosi sono gli arresti, in Italia e all’estero. L’operazione vede il coinvolgimento di agenti del Federal Bureau of Investigation di New YorkStanno operando squadre investigative miste sui rispettivi versanti. Perquisizioni e arresti sono in corso nelle province di Reggio Calabria, Napoli, Caserta, Torino, Benevento, Catanzaro. Altre catture e perquisizioni sono, invece, in fase di esecuzione a New York.


Oltre 40 gli indagati per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga ed associazione mafiosa. L’inchiesta - coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria - avrebbe scoperto una organizzazione della ’ndrangheta della ionica calabrese operante fra Italia, Stati Uniti, Canada, Centro e Sudamerica.


Fra gli arrestati ci sarebbero soggetti legati alla famiglie Ursino e Simonetta, capi di una potente ‘ndrina della ionica calabrese e personaggi stranieri ed italo-americani. Uno di loro – arrestato a New York da personale del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e della Squadra Mobile di Reggio Calabria insieme ad agenti del F. B. I. – risulta legato alla famiglia mafiosa Gambino della cosa nostra americana. L’uomo è accusato dalle Procure antimafia di Reggio Calabria e di New York di aver realizzato, con esponenti della ‘ndrangheta jonico-reggina, trattative per l’apertura di un canale di traffico di cocaina fra il Sud America ed il porto di Gioia Tauro. Agenti del F. B. I. sono in Italia per eseguire con la Polizia di Stato arresti congiunti a carico di persone indagate dalle Procure di Reggio Calabria e di New York.


Sono 26 i provvedimenti emessi nell’ operazione New Bridge. Agenti della Polizia di Stato e del F. B. I. stanno eseguendo 18 provvedimenti di fermo. Altri 8 provvedimenti sono in via di esecuzione a New York, dove sta operando congiuntamente un “team” operativo della Polizia italiana e dell’ F.B.I. Per loro l’accusa è di traffico internazionale di stupefacenti,  armi e riciclaggio di danaro. Oltre 2000 pagine di informativa della Polizia di Stato, intercettazioni telefoniche ed ambientali, due anni di indagini hanno dimostrato l’esistenza di un “ponte” fra la Calabria e gli Stati Uniti per un sodalizio transnazionale dedito al traffico di stupefacenti e del riciclaggio di denaro. Secondo gli investigatori, i cartelli calabresi avevano assunto concrete e avanzate iniziative per la pianificazione e la realizzazione di compravendita di droga lungo l’asse Calabria - New York e destinato al porto di Gioia Tauro. Le indagini, condotte dal Servizio Centrale Operativo e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, nonché svolte anche con pianificate e congiunte attività con l’omologa struttura investigativa statunitense, hanno svelato le dinamiche di ingenti traffici di cocaina tra il Sud America e la Calabria, con il coinvolgimento di soggetti, ritenuti essere legati a cartelli narcos del centro e del sudamericana.



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Fonte: Polizia di Stato

Polizia di Stato ed FBI: operazione "New Bridge", sequestrate ingenti quantità di droga tra Reggio Calabria e New York


Roma, 11 febbraio 2014 – Da Old Bridge a New Bridge. Due indagini che segnano la lotta alla criminalità organizzata italiana e le sue proiezioni internazionali. Nel febbraio di 5 anni fa, l’operazione Old Bridge a Palermo e New York, consentì a Servizio Centrale Operativo e Squadra Mobile di Palermo di eseguire una operazione congiunta con l’arresto - per associazione mafiosa, omicidi, estorsioni ed altri gravi delitti - di 80 persone. Le indagini evidenziarono i rapporti tra la LCN americana e gli esponenti delle famiglie palermitane del mandamento di Passo di Rigano - Boccadifalco storica emanazione negli U.S.A di “Cosa nostra” siciliana. Proprio nel continente americano, trovarono rifugio diversi mafiosi palermitani, sottrattisi alla mattanza dei corleonesi degli anni ‘80L’odierna operazione - New Bridge dimostra la forza dei cartelli calabresi e le mire criminali espansionistiche, anche con nuovi alleati, tese ad occupare spazi criminali oltre-confine per lucrare gli indebiti profitti. Per la Polizia di Stato, i profili internazionali dell’inchiesta sono stati curati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dalla Direzione Centrale Polizia Criminale - Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia.


Nel corso delle investigazioni in Italia e negli Stati Uniti sono stati impiegati agenti sottocopertura - undercover italiani del Servizio Centrale Operativo e statunitensi del F.B.I. - che hanno permesso il sequestro di oltre 3 chilogrammi di eroina e 5 di marijuana. I sequestri di droga, svolti nel corso delle indagini con operazioni sottocopertura, sono stati disposti a New York e Reggio Calabria, da parte delle rispettive Autorità giudiziarie. Le indagini hanno permesso di sventare la consegna di container, con partite centinaia di  chili di cocaina, organizzato fra la Guyana ed il porto di Gioia Tauro. La droga sarebbe giunta in Italia, sciolta in barattoli di cocco ed ananas.


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Fonte: Polizia di Stato


lunedì 10 febbraio 2014

Libano: a Tibnin conferita la cittadinanza Onoraria ai Caschi Blu italiani

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Shama (Libano), 10 febbraio 2014 - Continuano le attività del CIMIC Italiano nel Libano del Sud. Tra le attività di cooperazione civile e militare dei Caschi Blu italiani in favore della popolazione del Libano del Sud, si è svolta, nei giorni scorsi, presso la Municipalità di Tibnin, la consegna di due progetti di Cooperazione Civile Militare (CIMIC) finanziati con fondi nazionali, per un valore complessivo di 40.000 € (Euro).


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I due progetti consistono nella realizzazione di un muro di contenimento stradale nei pressi di una  scuola municipale e in una cisterna di acqua potabile, dotata di un sistema di purificazione delle acque.


Al Comandante dei Caschi Blu italiani, su base Brigata Granatieri di Sardegna, Generale di Brigata Maurizio Riccò, e al Colonnello Mauro Arnò - responsabile del CIMIC del contingente italiano, accolti presso il Municipio di Tibnin, sono state conferite le cittadinanze Onorarie in riconoscimento del grande ed apprezzatissimo impegno profuso dal Contingente italiano, nel corso degli anni, per sostenere lo sviluppo e il benessere della popolazione locale.


Al termine della breve ma significativa cerimonia, le Autorità intervenute si sono recate sui luoghi di sviluppo dei progetti per la scopertura delle targhe commemorative a testimonianza dei sentimenti di amicizia e fratellanza che legano l’Italia al popolo libanese.


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Fonte:
 contingente italiano nel Libano del sud
Foto: © Brigata Granatieri di Sardegna

Il ministro della difesa Mario Mauro in India per stare al fianco dei fucilieri di marina

Il ministro della difesa Mario Mauro, in India per stare accanto ai due militari nella giornata dell’udienza davanti alla corte suprema spostata da oggi a martedì 18 febbraio: accusa terrorismo è inaccettabile.


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La mia visita a Nuova Delhi è un monito per ricordare che il Governo italiano reputa inaccettabile, illogico e fortemente contraddittorio, fare ricorso a una legislazione antiterrorismo e antipirateria per inserire in un quadro di giudizio due persone che si battevano contro il terrorismo e la pirateria".


È quanto ha affermato il ministro della difesa Mario Mauro, volato in India per essere  vicino ai “suoi uomini” in una fase delicata del processo che li riguarda. La corte suprema di New Delhi - incaricata di esaminare il ricorso italiano sulla vicenda dei due militari, - ha fissato una nuova udienza per martedì 18 febbraio dopo che la Procura generale ha presentato un’ipotesi di accusa basata sulla Legge anti-pirateria (Sua Act), in una versione che non prevede la richiesta di pena di morte. Ipotizzando, cioè un’accusa per violenze in base ad un articolo della legge che comporta fino a dieci anni di carcere.


Solo un tribunale italiano potrà pronunciarsi in modo sensato sulla vicenda che vede coinvolti Massimiliano Latorre e Salvatore Girone” ha spiegato il ministro, evidenziando inoltre che l’assenza dopo ben due anni dei capi di imputazione nei confronti dei Fucilieri di Marina va contro lo stato di diritto e la correttezza di rapporti tra due democrazie sovrane.


Per il ministro Mauro, il nuovo rinvio della Corte Suprema mostra la fragilità del sistema giudiziario indiano che solo ora si rende conto dell’infondatezza delle accuse formulate dalla Procura.


Il Governo italiano non deve essere condizionato da visioni pessimistiche o ottimistiche – ha aggiunto – ma deve essere determinato, gridare forte, far sentire la sua voce, chiamare a raccolta l'unione europea e le alleanze politiche di cui fa parte perché nel mondo sia chiaro che si sta consumando un’ingiustizia”.


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Fonte e foto: Ministero della Difesa

Cerimonia di saluto per il corpo di reazione rapida della NATO a comando italiano rientrato dall'Afghanistan

Il sottosegretario di stato alla difesa, on. Gioacchino Alfano, ha preso parte questa mattina alla cerimonia di saluto al personale del NRDC - ITA (Nato Rapid Deployable Corps-Italy) rientrato recentemente dalla missione in Afghanistan.



Solbiate Olona (VA), 10 febbraio 2014 - Alla cerimonia, che si è svolta nella caserma Ugo Mara di Solbiate Olona, hanno preso parte il capo di stato maggiore della difesa, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, e il capo di stato maggiore dell’esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano.


Nel suo intervento, il sottosegretario alla difesa si è complimentato con il generale di corpo d’armata Giorgio Battisti (che il 22 gennaio 2013 aveva assunto l’incarico di capo di stato maggiore del comando ISAF) e i suoi uomini, che in terra afghana hanno operato con professionalità, competenza e versatilità.


 “Grazie al vostro impegno - ha detto il sottosegretario - ci sono tante persone che non vogliono più rinunciare alla democrazia”.


Il sottosegretario Alfano ha rivolto inoltre un commosso e riconoscente pensiero a quanti hanno sacrificato la vita per il bene comune nelle operazioni a supporto della pace.


Rivolgendosi alle famiglie dei militari, il sottosegretario ha aggiunto: “Siate fieri ed orgogliosi di quanto i vostri cari hanno fatto per la pace, la sicurezza e la solidarietà in quella terra lontana geograficamente, ma oggi, anche grazie a loro, più vicina a noi per standard di vita e tutela dei diritti umani”.


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Fonte e foto: Ministero della Difesa

Contro i crimini d'odio un master per le Forze di Polizia

Workshop su progetto TAHCLE (Training Against Hate Crimes for Law Enforcement) a cura dell’OSCE/ODIHR e OSCAD



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Roma, 10 febbraio 2014 - I reati ispirati dall’odio – hate crimes – costituiscono un aspetto recente, ma assai importante, dei rapporti tra tutela dei diritti umani e sicurezza (interna ed internazionale) essi, infatti, non sono solo una grave violazione delle libertà individuali ma rappresentano una minaccia al diritto di sicurezza del singolo e della società tutta.


I fenomeni di violenza non emergono dal nulla. Essi sono spesso il tragico atto finale di un processo che comincia con la deviazione e l’intolleranza sociale, passa attraverso la discriminazione e si conclude con la violenza.


La violenza motivata dall’odio produce un impatto devastante sulle vittime, incrementando un clima di paura, un senso di sfiducia e il fenomeno della mancata denuncia da parte della vittima. L’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (OSCAD) del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha promosso un importante progetto formativo, realizzato con l’OSCEODIHR su “La prevenzione e il contrasto dei crimini d’odio” - un ciclo di seminari specificamente dedicati alla realtà italiana, arricchiti da una preziosa componente europea del progetto.


A partire da questa mattina, presso la Scuola Superiore di Polizia e presso la Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, gli allievi approfondiranno i diversi aspetti della questione grazie alle competenze e all’autorevolezza dei docenti dell’ODIHR. Il progetto formativo, denominato “Training Against Hate Crimes for Law Enforcement” (TAHCLE) consentirà lo sviluppo delle conoscenze e dell’expertise degli operatori attraverso l’apprendimento dei metodi più efficaci per far fronte ai crimini d’odio.


Si tratta di un programma che mira ad approfondire ogni aspetto dei crimini ispirati dall'odio, ad aumentare le competenze di Polizia e Carabinieri, ad incrementare le capacità di interazione con le comunità delle vittime e a creare fiducia reciproca tra i diversi attori.


Un ruolo cruciale, in questo contesto, è quello delle Forze dell’Ordine che devono possedere una formazione specifica e approfondita.




[caption id="attachment_1067" align="aligncenter" width="490"]Il Prefetto Francesco Cirillo Il Prefetto Francesco Cirillo[/caption]

È questa la strada intrapresa dall’Osservatorio quando, il 29 maggio 2013, il Prefetto Francesco Cirillo – Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale, in qualità di presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (OSCAD) – ha siglato, con l’Ambasciatore Janez LENARČIČ, Direttore dell’ufficio ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights) dell’OSCE, un protocollo di intesa per la partecipazione del Dipartimento della P.S. al programma formativo, finanziato dall’OSCE, denominato TAHCLE (Training Against Hate Crimes for Law Enforcement).


Il Prefetto Cirillo ha dichiarato: “Le discriminazioni non hanno confini e dovunque impediscono alle vittime di vivere! Un’efficace attività di prevenzione e di contrasto di ogni forma di discriminazione e di incitamento alla violenza necessita di  un approccio globale e di forme di cooperazione che consentano lo scambio di buone prassi e la condivisione di esperienze e competenze delle principali organizzazioni internazionali “di settore” come l’OSCE e, in particolare, l’ODIHR.”.


Secondo una logica formativa del tutto innovativa, sono stati organizzati incontri, preparatori e propedeutici all’avvio dell’attività formativa, tra i docenti dell’ODIHR e gli investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri nonché organizzazioni della società civile, necessari per acquisire maggiori elementi di conoscenza in merito ai vari casi concreti, alle  “buone prassi” adottate e alle criticità riscontrate.


Ciò è stato indispensabile per valutare la portata dei fenomeni di violenza motivati dall’odio, conoscere più approfonditamente le attività poste in essere per far fronte al fenomeno , individuare i possibili margini di miglioramento e, in tal modo, “personalizzare” il modulo formativo.


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Fonte: Polizia di Stato
Foto: © Monica Palermo

domenica 9 febbraio 2014

Roma: celebrato il 165 anniversario della Repubblica Romana

[caption id="attachment_1100" align="aligncenter" width="490"]Monumento a Mazzini Monumento a Mazzini[/caption]

Roma, 9 febbraio 2014 - Cerimonia ufficiale per il 165 anniversario della Repubblica Romana. Erano presenti il dott. Ignazio Marino, Sindaco di Roma Capitale, il Bersagliere Massimo Flumeri, Presidente dell'Associazione Nazionale Bersaglieri sezione di Roma Capitale. Presenti inoltre rappresentanze dell'Associazione Bersaglieri, dell'UNUCI e le Guardie d'Onore.


Corone di alloro sono state poste nel Mausoleo e Ossario Garibaldino al Gianicolo e sotto al monumento di Mazzini, circo Massimo.


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Foto: © Alexandra Cercelaru (per gentile concessione), Monica Palermo,

sabato 8 febbraio 2014

Difesa Italiana e Francese: successo del lancio del satellite Athena Fidus


8 febbraio 2014 - Il satellite Athena Fidus è stato lanciato, due giorni fa, con successo dalla base di Korou nella Guinea francese.


Il progetto è stato sviluppato dall'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dal Centre National d'Etudes Spatiales (CNES) e dai Ministeri della Difesa italiano e francese.


“Il programma duale Athena Fidus, è una importante parte dell’accordo Italia/Francia nel settore delle comunicazioni satellitari, che viene esteso anche al programma militare Sicral 2 – ha dichiarato l’ammiraglio Ruggiero Di Biase, capo del 6°Reparto “C4I e trasformazione” dello Stato Maggiore Difesa. I due programmi sono, infatti, complementari sul piano capacitivo e contestuali in ordine di realizzazione. Il Sicral 2, il cui lancio è programmato il prossimo novembre, garantirà l’operatività delle comunicazioni satellitari nelle tradizionali bande militari (SHF e UHF), mentre il progetto Athena Fidus permetterà di disporre di significative capacità nelle nuove bande di frequenza EHF/Ka impiegate in campo “NATO”, necessarie a soddisfare tutte le esigenze dei diversi teatri operativi, che ad oggi vengono corrisposte anche con l’oneroso ricorso al noleggio di link commerciali”.


Athena Fidus è in grado di fornire servizi e connessioni anche a organismi ed enti che erogano servizi non tipicamente militari, ad esempio sul campo scolastico, sanitario e della protezione civile.


Con questo nuovo assetto di comunicazione, la Difesa grazie al Segretariato Generale (Segredifesa) che pone in essere ogni sforzo possibile per operare in sinergia con tutte le realtà (pubbliche e private) che, in Italia, nelle Alleanze di cui fa parte e nell’ambito degli accordi bi-laterali in essere, operano nel campo dell’innovazione tecnologica può quindi avere nuove capacità di connessione broadband atte a supportare importanti servizi, quali, ad esempio, accesso ad Intranet/Internet, reti LAN-to-LAN, reti virtuali private, link dedicati per attività con velivoli in remoto (droni), e molto altro, in supporto alle proprie Forze Armate (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri nella propria Rete ARMASAT) impegnate nel contesto internazionale, con sensibile riduzione dei costi di esercizio.


L’Italia può cosi tornare ad essere indipendente in questo delicato settore strategico riportandosi al livello di tutti gli altri grandi paesi europei.


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Fonte: Ministero della Difesa