giovedì 24 aprile 2014

Internazionalizzato il caso dei due fucilieri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Coinvolti ONU e Unione Europea

[caption id="attachment_2753" align="aligncenter" width="490"]L'Aula del Senato - immagine di repertorio L'Aula del Senato - immagine di repertorio[/caption]

Roma, 24 aprile 2014Il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha illustrato questa mattina, a Palazzo Madama, alle Commissioni congiunte Difesa ed Esteri di Camera e Senato gli aggiornamenti relativi alla vicenda dei Fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti in India da oltre due anni.


Sulle vicenda dei marò il Governo italiano ha intrapreso la via dell’arbitrato internazionale obbligatorio, ai sensi della Convenzione dell'ONU sul Diritto del Mare.


È quanto ha affermato il Ministro della Difesa Roberta Pinotti, questa mattina, nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni congiunte Difesa ed Esteri di Camera e Senato, riferendo della vicenda dei due Fucilieri di Marina.


Il Governo - ha detto il Ministro - fin dall’atto del suo insediamento ha dichiarato il caso dei due Fucilieri di Marina ingiustamente trattenuti in India come la sua priorità”.


A tale proposito - ha aggiunto - basta ricordare che il Presidente del Consiglio, a poche ore dal suo giuramento, ha personalmente chiamato Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per ribadire il perdurante impegno del suo Governo a riportarli a casa nel più breve tempo possibile. Io stessa pochi giorni dopo mi sono recata in India”.


Illustrando l’attuale fase “ispirata anche dalle risultanze della visita compiuta a Delhi alla fine dello scorso gennaio di una autorevole delegazione parlamentare italiana, nella quale erano rappresentati tutti i partiti”, il Ministro ha evidenziato l’intendimento del Governo, nella sua interezza, di portare avanti una strategia poggiata sull’internazionalizzazione della vicenda.


Richiamando il sostegno ricevuto da parte dell’Unione Europea, della NATO, delle Nazioni Unite e dei rispettivi vertici - sostegno che dimostra “la giustezza della nostra scelta e la forza delle nostre argomentazioni” - il Ministro ha affermato che il corollario della strategia dell'internazionalizzazione è il rifiuto della giurisdizione indiana sul caso.


“Non ci è rimasta pertanto altra via - ha concluso il Ministro - che ricorrere allo strumento dell'arbitrato internazionale obbligatorio, ai sensi della Convenzione dell'ONU sul Diritto del Mare”.


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Fonte: Ministero della Difesa
Foto: © Ministero della difesa

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